CGV

13 giugno 2008

Viva La Vida Or Death And All His Friends

L'album sperimentale dei Coldplay con suoni innovativi e temi di vita e libertà.

L’inno alla vita dei Coldplay

Dopo tre anni dal grande successo di “X e Y” ritornano i Coldplay con un nuovo album “Viva La Vida Or Death And All His Friends”: differente dallo stile dei precedenti. La band e’ ancora giovane, giunta appena al suo quarto album.

La nascita del gruppo e’ avvenuta come tanti altri, con l’incontro di ragazzi accomunati dalla passione per la musica. Chris Martin e Jon Buckland si incontrano nel ’96 all’University College London e parlando di Eric Clapton, Jimi Hendrix, Beatles ecc. decidono di formare una band, cosa abbastanza comune, alla quale si aggiungeranno piu’ tardi Guy Berryman e infine Will Champion.

Quando si accorgono che la loro attività li sta impegnando seriamente decidono di tentare di “sfondare” e così avverrà: in tre anni arrivano, dopo una serie di singoli, a pubblicare il loro primo album “Parachutes” rilasciato nel marzo 2000. In particolare, ottiene molto seguito il brano “Yellow”, che fa balzare in testa alle classifiche l’album: e’ scoppiato il fenomeno Coldplay!

Non folgorati dal successo, dopo il tour negli USA, realizzano “A Rush Of Blood To The Head”, più sofisticato. In breve diventa un best-seller acclamato anche dalla critica. Nel 2003 incidono un DVD live “Live 2003”, semplicemente imperdibile per i fans! In un crescendo di fama nel 2005 terminano il loro terzo album “X e Y”, che li consacra definitivamente: con 8 milioni di copie vendute nel corso dell’anno entra nel guinness dei primati e si posiziona in vetta alle classifiche americane e inglesi.

Dopo un boom così rapido molti credevano a un probabile scioglimento del gruppo, ma non era affatto nelle intenzioni di Martin e dei suoi: eccoci infatti a parlare del quarto ed ultimo (finora!) album uscito nei giorni scorsi in tutto il globo.

Partiamo dal titolo “Viva La Vida Or Death And All His Friends”: una sorta di doppio titolo, Viva la Vida o se preferite Death And All His Friends. Il nome deriva dall’opera “Viva la Vida” della pittrice messicana Frida Kahlo, la copertina raffigura il famoso dipinto di Delacroix “La libertà che guida il popolo”. In effetti nei testi dei brani riecheggiano i temi della vita, dell’amore, della rivoluzione e della libertà.

Questo album racchiude dieci brani più due nascosti (fusi con altri brani, apparentemente invisibili), per un totale di tre quarti d’ora intensi. I Coldplay hanno realizzato in questi mesi ben venti brani, probabile dunque la loro prossima pubblicazioni sotto forma di singoli o CD speciali. L’ispirazione per la creazione delle canzoni e’ arrivata durante il recente tour in Sud America (2007), nei momenti liberi Chris Martin e il resto della band hanno “buttato giu’” idee e bozze.

Potremo definire l’album sperimentale poiché contiene suoni innovativi, prodotti da strumenti insoliti: organo, violino elettrico, tamburo, campane accompagnati dai classici chitarre, bassi e piano, abbandonando così il tradizionale stile culminato in “X e Y”. Echi nordafricani e arabi, maggior utilizzo di elettronica rendono molto eterogeneo l’album. L’azzardo però sembra stia funzionando, data l’enorme richiesta di prenotazioni online, circa una al minuto!

La prima canzone possiede un titolo piuttosto evocativo “Life in Technicolor” ed e’ esclusivamente strumentale. “42” e’ il brano più riuscito, a mio giudizio; ricorda in parte il classico stile dei Coldplay ma sprigiona una carica in più, data dall’utilizzo del violino.

“Violet Hill” potrebbe non piacere subito infatti il suono che accompagna la voce di Martin e’ a tratti molto rock, quasi graffiante.

“Viva La Vida” e “Death And All His Friends” danno il nome all’album: la prima e’ piuttosto incalzante e caratterizzata dalla presenza di campane, tamburi e violini; l’altra invece e’ molto calma e rilassante all’inizio, poi verso la metà diventa sempre più insistente per terminare in un coro fantastico. “Death And All His Friends” e’ seguita dalla traccia fantasma The Escapist, che e’ stata inserita nella colonna sonora dell’omonimo film.

Abbiamo ricordato solo alcune tracce dell’album, vediamo anche le altre: “Cemeteries of London” non e’ affatto pessimista come il titolo fa immaginare, anzi l’opposto. “Strawberry swing” e’ contraddistinta da chitarre vibranti e tamburi; “Lost” e’ molto accattivante grazie ai battiti di mani. “Lovers in Japan” e’ stupenda ed ha un ritmo incredibile, e’ seguita dalla traccia fantasma “Reign of love”, delicata e leggiadra.

“Yes” e’ la canzone in cui Martin canta nel suo registro più basso, riecheggiano motivi nordafricani; segue la traccia fantasma “Chinese Sleep Chant” in cui la chitarra stride accompagnando una varietà di voci che cantano un testo trascendentale e incomprensibile: colpisce per il mix e la particolarità dello stile, dal mio punto di vista e’ il brano meno riuscito.

In conclusione vi consiglio caldamente questo nuovo album così variegato e peculiare: vi ricordo che i prossimi 29 e 30 settembre i Coldplay eseguiranno il loro concerto a Bologna e Milano… sono promessi effetti spettacolari ed emozioni.

Carlo Guglielmo Vitale