CGV

20 gennaio 2011

Trappola Per Topi

Una commedia poliziesca di Agatha Christie con un finale a sorpresa.

Al Teatro Vittoria è in scena dal 13 gennaio al 6 febbraio la mitica “Trappola Per Topi”, una commedia poliziesca di Aghata Christie rappresentata ininterrottamente sin dal 1952. L’opera nasce nel 1947 come breve dramma radiofonico dal titolo “Tre Topolini Ciechi” ispirato dal caso di cronaca del decesso di un ragazzo dato in affidamento a una coppia di contadini. A sua volta la Christie scriverà un breve racconto che però non sarà pubblicato se non negli Stati Uniti nel ‘50 poiché desiderava che prima fosse rappresentato al West End di Londra. L’adattamento cinematografico non è mai stato realizzato per una clausola del contratto che lo vietava fino a quando la produzione del West End non si fosse interrotta per almeno sei mesi. Senza dubbio è la rappresentazione teatrale con maggiori repliche ininterrotte con ben 24.000 messe in scena fino ad oggi. L’opera è anche conosciuta per il suo finale a sorpresa che viene chiesto al pubblico di non rivelare. Ma di che cosa parla questo giallo? La polizia sta indagando sull’omicidio di una donna a Londra, si presume che l’assassino colpirà ancora infatti sul luogo del delitto è stato ritrovato un documento con scritti due indirizzi: il primo coincide con l’abitazione dell’assassinata e il secondo è una casa di campagna da poco ottenuta dai due coniugi Ralston e trasformata nella pensione Monkswell. È una sera tempestosa, la neve sta bloccando tutte le vie di comunicazione, gli ospiti riescono ad arrivare ma rimarranno lì bloccati. Ben presto suona il telefono: è la polizia… è in arrivo un sergente a causa del pericolo di una nuovo delitto. Tutti rimangono turbati dalla notizia, ognuno nasconde qualcosa e nessuno si fida completamente dell’altro. Sicuramente l’assassino è lì tra loro così come la vittima potenziale: la signora Boyle è una donna bisbetica che critica i difetti di tutti, la signorina Casewell è un tipo un po’ nervoso dal passato misterioso, Christopher Wren è un giovane molto agitato che sembrerebbe quasi matto, il maggiore Metcalf è un tipo silenzioso ma rispettabile mentre il signor Paravicini è di dubbia provenienza nonostante sia molto estroverso. Pensiamo di non dovervi dire altro sulla trama per non perdere elementi dell’opera.

La rappresentazione teatrale di cui vi stiamo parlando è portata in scena dalla compagnia “Attori e Tecnici” per la regia di Stefano Messina, classe 64 ha lavorato come attore insieme a diversi nomi noti, lo ricordiamo per la regia de “Li Romani in Russia” di Elia Marcelli.

Ottima sia l’interpretazione degli attori, ben calati nei personaggi e convincenti, sia la scenografia: una riproduzione curata nei minimi particolari, con tanto di fiocchi di “neve” che scende al di fuori delle finestre della pensione riprodotta.