Live Report: James Blunt @ Palalottomatica, Roma
13 marzo 2011
Il 13 marzo scorso James Blunt è stato a Roma, unica tappa insieme a Milano del suo tour in Italia, per la promozione del nuovo album Some Kind of Trouble. Il Palalottomatica, dall’acustica non eccelsa, ha ospitato un concerto che potremmo definire grandioso: un pubblico caldissimo accecato dalla star inglese, non solo adolescenti impazzite (urla di eccitazione continue) ma anche adulti evidentemente attratti dalla magia del pop inglese.
James Blunt è divenuto improvvisamente una star internazionale di grandissimo livello grazie al suo album di debutto, Back to Bedlam, che ha venduto ben 11 milioni di copie in tre anni, seguito da All the lost souls. Nel novembre 2010 è uscito il terzo lavoro Some Kind of Trouble: non tradisce certo le aspettative dei fan di Blunt, prosegue il genere malinconico inglese da lui ben rappresentato insieme ai Coldplay, inserisce però un elemento di positività e di entusiasmo. Stay the night, il primo singolo, ne è l’espressione più vivida: se i precedenti, con uno stile un po’ monotono, senza per questo dagli una connotazione negativa, vi avevano annoiato ecco che quest’ultimo vi darà una spinta di un timido ottimismo.
In breve tempo è stato allestito il palco… è iniziato uno dei famosi brani di Ennio Morricone del mitico genere spaghetti-western, un chiaro omaggio all’Italia. James Blunt, con sorpresa generale, è apparso dal fondo del Palalottomatica per dirigersi verso il palco, attraverso la folla ansimante e incredula.
Blunt ha eseguito quasi tutti i brani dell’ultimo album e numerosi del primo, senza tralasciare i pezzi più belli del secondo. La tensione non è mai venuta meno, segno della capacità del cantante e della sua band di saper creare spettacolo: non ci aspettavamo un palco così adrenalinico e moderno, i numerosi fan hanno saputo cantare all’unisono anche i brani meno conosciuti.
Non sono mancati momenti particolari da non dimenticare. James Blunt ha mostrato espressioni di meraviglia di fronte al popolo dei fan romani così presi dal delirio, ha dichiarato che quello era un pubblico veramente fantastico (adulazione o verità?). Blunt ha rischiato una seconda volta di essere travolto dal parterre eseguendo un’altra corsa e sul finale un’adolescente è riuscita ad arrampicarsi sul palco e ad abbracciare il cantante per essere “ributtata” via da una guardia del corpo. Blunt infine è salito sul pianoforte ballandoci e facendolo oscillare!
È stato un concerto molto intenso, partecipato e dinamico in cui tutti, fan e non solo, sono rimasti altamente soddisfatti. Il solo rammarico? Che sia durato “solamente” 90 minuti… ma questa è la norma per le star di questo calibro!
Carlo Guglielmo Vitale