CGV

15 marzo 2007

Lezioni di volo

Un film che esplora la crescita psicologica di due ragazzi in India.

Il 13 marzo scorso ho avuto modo di assistere alla proiezione dell’anteprima del film “Lezioni di volo”, il nuovo film di Francesca Archibugi nelle sale italiane da venerdì 16 marzo. Il film è un romanzo di formazione, di crescita psicologica dei due ragazzi romani protagonisti, in questo senso è da leggere, interpretare il titolo. Diamo un attimo uno sguardo alla trama per comprendere la sceneggiatura: i due ragazzi si chiamano Apollonio e Marco, il primo è figlio di un antiquario ebreo, l’altro è indiano ma adottato da genitori italiani; entrambi sono stati bocciati a scuola (hanno diciott’anni) e cercano di convincere i genitori a lasciarli partire per l’India. Il padre di Apollonio è fermissimo sul suo diniego mentre la madre di Marco è una psicologa e sostiene che sia sbagliato non fargli fare un’esperienza del genere: i ragazzi riescono finalmente a partire. I due grandi amici si ritrovano così in un paese completamente diverso, povero e sovrappopolato: Marco viene scambiato per indiano (in effetti lo è) nonostante egli sostenga ripetutamente di essere italiano mentre Apollonio è notato ovunque per il colore bianco della sua pelle. Vengono ben presto derubati e avviene l’incontro con una dottoressa volontaria, interpretata da Giovanna Mezzogiorno: è a questo punto che il film prende il “volo”! Una realtà difficile quella in cui opera la dottoressa: un villaggio in cui le tecniche mediche, soprattutto quelle di ostetricia e ginecologia, sono quasi primitive ed è necessario insegnare non solo l’utilizzo di apparecchiature moderne ma anche superare gli antichi pregiudizi e il potere della tradizione. I due ragazzi incontreranno difficoltà e adotteranno comportamenti non sempre corretti… ma fermiamoci qui con la trama!

Il film possiede delle buone caratteristiche, a cominciare dagli attori protagonisti che, nonostante siano alla loro prima esperienza cinematografica, interpretano i loro ruoli con naturalezza e realismo. Per Giovanna Mezzogiorno non è certo una novità la recitazione e la sua bravura è ormai testimoniata dai tanti film girati che sono sempre di un certo spessore. La fotografia mi è sembrata ottima ed è curata da Pasquale Mari, che proviene da film quali “Buongiorno Notte”, “L’ora di religione”… anche il montaggio è ben curato, rende il film asciutto e scorrevole. Infine vorrei segnalarvi la presenza di alcune battute ironiche ben riuscite che rendono il film più piacevole, senza le quali sarebbe stato più pesante date le tematiche psicologiche e sociali presenti. Vi consiglio dunque di andare al cinema a vederlo per passare due ore interessanti ma non solo.