CGV

21 novembre 2008

La riforma sulla sospensione della pena

Il ddl del Ministro della Giustizia Alfano modifica la sospensione condizionale della pena.

La riforma sulla sospensione della pena

Il Ministro della Giustizia Alfano ha ideato un progetto di legge che modifica la sospensione condizionale della pena. Tale istituto evita la pena e cancella il reato al soggetto incensurato nel caso in cui, durante il periodo di sospensione, non compia un altro atto analogo. Con questo disegno verrebbero apportate alcune modifiche: vediamo la situazione nel dettaglio.

Il 19 novembre al Consiglio dei Ministri e’ approdato un disegno di legge del Ministro della Giustizia Alfano riguardante una riforma sulla sospensione condizionale della pena (art. 163 e ss. c.p.). Una modifica che era stata abbozzata già di recente dall’Italia dei Valori, che ora però giudica assolutamente da bocciare. Il Partito Democratico si esprime attraverso il suo “ministro ombra” Tenaglia che considera il ddl un “colpo di spugna”, nonostante l’avesse proposta nella scorsa legislatura l’ex Guardasigilli Mastella.

La normativa vigente prevede che, nel caso in cui il reo sia condannato ad una pena detentiva non superiore ai 2 anni (o equivalente), il giudice possa sospendere l’esecuzione della pena. Se nel tempo previsto il condannato non infrange la legge, ed eventuali obblighi impostigli, il reato e’ estinto, come se non fosse mai stato compiuto. Questa sospensione può essere adottata una sola volta solo se il soggetto e’ incensurato, inoltre deve essere accertata la sua non pericolosità sociale.

Se il ddl diventasse legge, da una parte si allungherebbe il limite della pena comminabile a 4 anni e dall’altra si renderebbe obbligatoria l’imposizione di lavori socialmente utili. L’obiettivo e’ duplice: data la proliferazione dell’istituto e’ venuta meno la certezza della pena, dunque si intende concedere la sospensione in cambio di un servizio di pubblica utilità (stabilito dai Comuni); un secondo obiettivo e’ alleggerire l’affollamento delle carceri, poiché l’effetto dell’indulto del Governo Prodi sta esaurendosi.

Il ddl però e’ ancora una bozza e non ha trovato un consenso unanime all’interno del Governo, pertanto non esiste ancora un testo ufficiale. AN e Lega non sono molto convinte dell’ipotesi prospettata, in un momento in cui i cittadini sono molto sensibili al tema della sicurezza, sembrerebbe che il Governo vada incontro ad un inversione di tendenza. Il Ministro della Difesa La Russa ha affermato: “Su tutto questo tema va comunque avviata una profonda riflessione. In Cdm non se ne è parlato ma se la norma fosse come la presentano i giornali la penserei proprio come Maroni”, che “è una proposta semplicemente impensabile e impraticabile”. Tuttavia La Russa e’ d’accordo sul punto che il danno creato dal reo nei confronti della società deve essere in qualche modo pagato, quindi non si deve concedere la sospensione della pena gratuitamente.

Il nodo del ddl potrebbe essere risolto abbassando il limite della pena comminabile a sospensione: il progetto di legge che l’IdV stava per presentare al Senato, contiene gli stessi elementi ma con pene fino a 3 anni, mentre l’idea dell’ex Ministro Mastella si fermava a 2 anni; anche l’ANM si dichiara sostanzialmente d’accordo sull’idea della riforma.

Si evince dai fatti che la polemica e’ sostanzialmente ipocrita e, come spesso accade, la contesa nasce più per comprovare tesi o semplicemente per dimostrare ai propri elettori che si e’ effettivamente diversi dalla controparte avversaria.

Il ddl Alfano potrebbe tornare ad essere valutato in uno dei prossimi CdM.

Carlo Guglielmo Vitale