CGV

18 febbraio 2008

La guerra dei formati HD

Analisi della competizione tra HD DVD e Blu-ray.

La guerra dei formati HD

La lotta tra i nuovi formati DVD ad alta risoluzione e’ durata alcuni anni, ma finalmente sta per concludersi: il dilemma infatti era scegliere tra HD o BD. Diamo uno sguardo all’evoluzione dei formati, alle differenze e poi analizziamo la situazione alla luce delle ultime news provenienti da fonti interne a Toshiba.

La guerra di formato tra HD DVD e Blu-ray nasce dalle divergenze di opinioni presenti all’interno del DVD Forum, un’associazione internazionale fondata nel ’95 per promuovere il formato DVD. Sony infatti nel 2002 presentò un prototipo dell’attuale Blu-ray, ma il DVD Forum esitò ad adottarlo come nuovo standard a causa dei costi ritenuti eccessivi. Così decise di sostenere il progetto AOD (Advanced Optical Disc) Nec/Toshiba, considerata una soluzione più economica perché simile allo standard DVD. Nel 2003 l’associazione deliberò che l’AOD, rinominato HD-DVD, sarebbe stato il successore ufficiale del DVD. Si e’ tentato di trovare degli accordi di compromesso per risolvere il contrasto tra i due formati, ma invano.

Dal punto di vista hardware i supporti hanno delle differenze, nonostante utilizzino laser della stessa lunghezza d’onda (405 nm):

  • lo strato protettivo dei dati e’ di 0,6mm negli HD-DVD, come nei DVD, mentre nei Blu-ray e’ di soli 0,1mm; se questo permette di inserire più substrati (layer) e quindi aumentare la capacità del disco, e’ anche vero che sono più sensibili ai graffi.

  • l’HD-DVD utilizza layer di 15Gb l’uno, fino a un massimo di 3; il Blu-ray utilizza layer di tre diverse capacità (23,3; 25; 27) fino a un massimo di 8. I Blu-ray ora in commercio fanno uso di 2 layer da 25Gb.

La protezione dei contenuti avviene in modi diversi, entrambi i formati hanno in comune la tecnica di criptazione AACS, più avanzata rispetto alla CSS dei DVD. Le keys protettive dell’AACS possono essere sostituite nei nuovi supporti, se compromesse; gli utenti saranno obbligati però ad aggiornare il firmware dei lettori via internet. Questo già e’ avvenuto, quando un hacker ha scoperto poco tempo fa le keys utilizzate. I Blu-ray sfruttano anche altre due ben più potenti protezioni: il Digital Watermarking (che gli HD-DVD avrebbero implementato in futuro) e il BD+. Il primo e’ una sorta di filigrana, sotto forma di suono non udibile, che e’ impossibile da copiare; il lettore controlla il disco e se non possiede la filigrana non lo riproduce. Il secondo e’ un sistema molto complesso basato su un software contenuto sui dischi che, una volta trasferito sul lettore, permette la decriptazione dei contenuti; estratto il disco, il lettore cancella la propria memoria interna per evitare la copia del software. Il BD+ però ancora non e’ presente sui dischi in commercio.

Per quanto riguarda la qualità video, dipende essenzialmente dai codec utilizzati. Sebbene siano stati sviluppati di nuovi, con una migliore capacità di compressione senza un’eccessiva perdita qualitativa, alcuni film in commercio utilizzano lo stesso codec dei classici DVD, vittima di alcuni artefatti ottici: secondo un’analisi presente sul sito 4news.it sarebbero ben il 50% dei titoli Blu-ray ora sul mercato, contro il 4% circa dell’avversario HD-DVD. I formati nuovi sono AVC, utilizzato sul 28% dei Blu-ray e sul 10% degli HD-DVD, e VC-1, presente sul 22% dei Blu-ray e ben sull’86% degli HD-DVD: considerando che il formato VC-1 e’ superiore all’AVC e tenendo conto di questi dati possiamo dire che sarebbe stato preferibile un HD-DVD ad un Blu-ray.

Anche i codec audio sono diversi da quelli utilizzati nei DVD e vi posso assicurare che la differenza si percepisce realmente; spesso però la qualità audio in lingua doppiata e’ inferiore all’originale. Sono molte le lingue presenti al momento (anche 14!), infatti fino a quando il fenomeno sarà di nicchia (solo l’1% dei film venduti sono in uno dei due formati) i produttori cercheranno di abbassare i costi con edizioni quasi “universali”.

Gli HD-DVD sono liberi da codici regionali al contrario dei Blu-ray, che hanno 3 codici: ciò significa che se acquistate un titolo negli USA (ad esempio) non potrete vederlo sul vostro lettore (per pc esistono software che possono evitare questa situazione). Rispetto al DVD assistiamo comunque ad una riduzione del numero dei codici.

Anche i contenuti interattivi sono costruiti con tecnologie software alternative: HD-DVD si basa su HDi, sviluppato da Microsoft, mentre il Blu-ray sfrutta un software proprietario Sony costruito in linguaggio Java (già impiegato in numerosi campi).

Fino a pochi giorni non sarebbe stato affatto facile prevedere chi avrebbe vinto questa fortissima contrapposizione, soprattutto se ci sarebbe stato un vincitore. Anche con la nascita del formato DVD (solo per i dischi vergini, però) ci fu una guerra tra i sostenitori del DVD-R e quelli del DVD+R: la soluzione fu la diffusione di lettori DVD±R, capaci di leggere entrambi i formati. Nel nuovo scontro era emerso con forza il Blu-ray, forte della diffusione della PS3 e del sostegno di aziende quali Disney, Apple, Samsung, Pioneer, Warner, ma il colosso Microsoft insieme a DreamWorks, Toshiba, Paramount e Universal non si era arreso. Ben il 70% dei film in alta risoluzione venduti finora sono stati Blu-ray, è anche vero però che i costi dei lettori HD-DVD erano molto inferiori. Toshiba intendeva da quest’anno vendere tutti i suoi notebook con il suo lettore, ma a breve (se non e’ gia’ accaduto mentre Meltin’Pot andava in stampa!) annuncera’ la sospensione definitiva della produzione dei lettori HD-DVD. In seguito alla perdita del sostegno di Netflix e di Wal-Mart, il più grande servizio di videonoleggio online e la più grande catena di negozi al dettaglio degli USA, il formato non aveva piu’ spazi per sopravvivere a lungo. Per Toshiba, nonché per tutte le aziende, gli studios e i consumatori che avevano creduto nell’HD-DVD, la perdita della “guerra” significa un danno di milioni di dollari: questo significa che i prezzi dei Blu-ray, non avendo piu’ la concorrenza, potrebbero non scendere piu’ al ritmo di prima.