Politica e idee
Ci ritroviamo nel bel mezzo della campagna elettorale 2006 per confermare o mandare a casa l’attuale governo: in questo clima di scontri politici per accaparrarsi il posto di legislatore la propaganda si acutizza fino a distorcere la realtà ai propri fini politici; questo avviene dal punto di vista dei partiti. Ma i cittadini di destra, di sinistra e gli “indecisi” cosa pensano dei propri rappresentanti e delle idee rappresentate? A mio giudizio possiamo suddividere, come suggerisce la logica, le persone in alcuni gruppi stereotipi principali: ci sono gli estremisti “puri”, che credono ciecamente in una causa e che sono “intransigenti”, quelli “nominali”, che mostrano apparentemente idee radicali ma che in fondo lo fanno solo per propaganda; ci sono quelli che hanno idee ben precise ma che non si sentono rappresentati completamente dai politici (che probabilmente sono la maggioranza); c’è invece chi crede nel partito ma non possiede idee indipendenti; c’è chi non si fida dei politici e che non ha una posizione ben definita; infine c’è chi non crede nel “sistema” politica e che ai politici come demagoghi puri e semplici (forse non votano nemmeno). Dopo tutto questo arriviamo al punto caldo dell’articolo: è “pericoloso” credere che ci sia la Verità da una parte e il male da estirpare dall’altra parte. Non solo perché è falso, almeno in parte, ma soprattutto perché ciò fa degenerare le diversità delle opinioni in vere e proprie guerre ideologiche. La demonizzazione dell’avversario fa male, è inutile e incrina in modo irreparabile quei rapporti tra avversari che comunque devono esistere. La politica diventa “terrorismo orale”, le proprie idee divengono assolute e immutabili, la militanza politica attiva diviene fanatismo ideologico.
partiti, finanziamenti. Impicci dei politici perché? I costi della campagna politica sono talmente alti che gli stipendi dei politici non bastano a ripagarsi. Dunque ecco clientelismo, potere e anche mafia