L’IPTV in Italia
Riprendendo la distinzione operata da Tessarolo (vedi intervista numero scorso) tra IPTV e NetTV, parliamo oggi dei vari pacchetti di IPTV offerti dai provider sul mercato italiano. Facciamo il punto della situazione: negli ultimi mesi la convergenza tra televisione e internet sta accelerando, ma in due modi differenti. Mentre con l’IPTV cambia sostanzialmente il mezzo, una sorta di tv via cavo con più servizi, con la NetTV avviene una rivoluzione dal basso, senza nessun vincolo, in cui tutti possono essere allo stesso tempo produttori (grazie alla diffusione del videofonino), distributori e fruitori di materiale video.
In Italia lo sviluppo dell’IPTV ha subìto dei ritardi rispetto ad altri Paesi europei, a Tawain o a Hong Kong, ma non agli Stati Uniti che non hanno sviluppato molto questa tecnologia per la già forte presenza della tv via cavo. Per il futuro (si parla di almeno il 2009) si pensa all’introduzione di servizi innovativi che vadano oltre l’on demand.
Vediamo cosa offrono i quattro provider che oggi dispongono dell’IPTV. Fastweb e’ stato il primo ad introdurla nel 2001, seguito solo nel 2005 da Telecom Italia; da pochissimo (fine 2007) si e’ aggiunto Tiscali insieme a Infostrada (che però non ha pubblicizzato il nuovo prodotto).
I siti internet dei provider non brillano certo per chiarezza o precisione nell’esporre le offerte: pochi dati generici, video per mostrare in breve tempo il funzionamento e dubbi dell’utente in parte irrisolti. Sono diversi i servizi inclusi, vediamo subito le caratteristiche:
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Fastweb mette a disposizione gli ultimi 3 giorni dei canali della tv generalista mentre Tiscali le ultime 48 ore.
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Fastweb e Infostrada permettono di registrare fino a 5 ore il primo (ore in più a pagamento) e 160Gb il secondo, entrambi anche dal web.
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I video on demand (VoD) sono trasmissioni non in diretta gestibili come un DVD (si possono mettere in pausa, mandare avanti o indietro).
Il punto forte di Fastweb e’ RaiClick e ONtv, il primo da’ la possibilità di rivedere i migliori contenuti passati della RAI e il secondo offre serie tv, sport, film ecc. con 7 canali tematici.
Alice invece mette a disposizione 250 film al mese free e altri pay-per-view, anche qui sono presenti canali tematici Rai e non.
Anche Tiscali offre il VoD con canali Rai in esclusiva e altri ancora.
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Tutti e quattro i provider danno l’opportunità di affiancare al proprio pacchetto i canali Sky che passando via internet eliminano la necessità di installare parabola e decoder supplementare.
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Sempre con lo stesso set-top-box fornito dal provider, collegando l’antenna TV, si può vedere la televisione digitale terrestre in modalità però non interattiva ed esclusi i canali criptati (Mediaset Premium e La7 CartaPiù).
Cosa emerge da queste varie proposte? Proprio come sosteneva Tessarolo l’IPTV non rappresenta una vera rivoluzione nella fruizione dei contenuti TV, i vantaggi infatti sono solo:
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avere una grande offerta in un unico decoder, infatti si può vedere Sky, DTT, canali tematici tutto gestibile con estrema facilità grazie a un solo telecomando;
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poter mettere in pausa (time shifting) i video, averne alcuni a disposizione completa (VoD) e poter noleggiare film direttamente dalla poltrona.
L’unica vera eccezione nel panorama italiano e’ Tiscali, che certo non permette la creazione e distribuzione di propri contenuti, ma con il servizio MyTV consente all’utente di creare un palinsesto personalizzabile scegliendo tra i contenuti dei vari canali, proprio come in una playlist.
Un ultimo aspetto da considerare e’ la distribuzione, o meglio l’accesso al servizio di IPTV: infatti spesso ci si dimentica che in Italia non tutti hanno la possibilità di ottenere un’ADSL e ancor meno una molto veloce. Poiché i dati da trasmettere sono parecchi, vengono assorbiti almeno 4Mbit/s, e contemporaneamente si deve poter navigare sul web e’ chiaro come la banda complessiva dell’ADSL debba essere notevole. Ricordo inoltre che la cifra dichiarata dai gestori e’ puramente indicativa, rappresenta la velocità massima teorica. L’IPTV Alice ha una copertura maggiore rispetto a Fastweb, rispetto a Tiscali o Infostrada vincono entrambi dato che per questi ultimi il servizio e’ limitato a pochissime città: ma basterà dargli tempo e si diffonderanno anch’essi sul territorio.
Carlo Guglielmo Vitale