Il Malato Immaginario
Dal 7 al 19 dicembre la compagnia del Teatro Stabile di Bolzano è in scena al teatro Quirino con l’ultima commedia scritta da Moliere.
Il Teatro Stabile di Bolzano nasce nel ‘50 ed è il secondo teatro italiano a gestione pubblica preceduto dal Piccolo di Milano di Giorgio Strehler. Per questa compagnia hanno lavorato diversi attori importanti tra cui Mariangela Melato. È stata sfiorata la chiusura dal 1992, da allora la direzione artistica è affidata a Marco Bernardi, regista tra l’altro di questa rappresentazione de Il Malato Immaginario.
Il protagonista di questa commedia è Argan, un vecchio signore risposato con le due figlie Angelica, in età di matrimonio, e Luigina, ancora una bambina. La moglie, una bella e giovane donna, trama nell’ombra insieme al notaio, cercando di convincere il marito a lasciar loro tutte le sue ricchezze. Personaggio molto importante della commedia è la serva Tonina, intelligente e astuta, molto legata ad Angelica e interessata a far sì che il padrone Argan non dia retta alla moglie e alle proprie idee bizzarre. Il nostro protagonista, nell’opera originale interpretato dallo stesso Moliere, morto poche ore dopo la quarta rappresentazione, è un uomo che possiamo definire ipocondriaco: è convinto di essere gravemente ammalato e per questo si è fatto circondare da medici e farmacisti che continuamente lo sottopongono a salassi e all’utilizzo di clisteri.
Argan è un uomo tutto d’un pezzo, guai a contraddirlo pena sentirlo urlare innervosito, le uniche persone che lo affrontano in maniera diretta e che prendono in giro le sue paure sono il fratello e la sua serva Tonina. Entrambi giocheranno un ruolo chiave nel convincere Argan nel permettere il matrimonio della figlia Angelica con l’uomo che ama e nel fargli superare la sua malattia immaginaria.
È incredibile come dopo quasi 400 anni questa commedia sia ancora rappresentata con successo, i temi trattati seppur datati in certi elementi risultano nel complesso ancora attuali. È il tempo che dimostra il valore di un’opera, risulta sempre affascinante come lo scorrere del tempo lasci intatta una rappresentazione teatrale senza necessità di alcun tipo di adattamento.
Tra i diversi attori possiamo ricordare i tre più famosi Paolo Bonacelli, nell’ottima interpretazione del protagonista Argan (attore di cinema e di teatro, ricordiamo i film Cristo si è fermato ad Eboli, Non ci resta che piangere, Io speriamo che me la cavo nonché le rappresentazioni teatrali in particolare Sogno di Oblomovi, Terra di nessuno, La mandragora, Enrico IV); Patrizia Milan, nel ruolo di Tonina, nonché Carlo Simoni che interpreta il fratello di Argan.
È senza dubbio una commedia molto divertente che lascia spazio anche ad elementi di riflessione sui desideri e le angosce dell’uomo.
Carlo Guglielmo Vitale