“Ci salveremo dal riscaldamento globale?” di Andrea Pinchera, edizioni Laterza della collana Punti Interrogativi
Tutti noi abbiamo spesso sentito dire dell’effetto serra, del buco dell’ozono, del clima impazzito ecc. e sappiamo pure in modo approssimativo a cosa ci si riferisce; se però dovessimo partecipare a una discussione sull’argomento o se dovessimo convincere uno «scettico» sulla realtà di questi fenomeni probabilmente saremo messi ben presto «alla berlina». Di sicuro la maggior parte di noi non ha una conoscenza sufficiente per affrontare un confronto con chi è poco o per niente convinto dell’esistenza del riscaldamento globale. Dopo aver letto alcuni libri sull’argomento, di diverse tendenze, ho «scoperto» un libro breve (neanche 200 pagine), conciso ma allo stesso tempo approfondito nel modo giusto; per assimilarlo ho dovuto leggerlo più di una volta ma la fatica è valsa la pena: adesso posso dire di comprendere, almeno in parte, l’argomento in maniera sufficiente. Spesso infatti tendiamo ad associare qualunque evento meteorologico estremo all’effetto serra, distorcendo così la realtà di un fenomeno già di per sé complesso e difficile da prevedere. Consiglio a tutti di leggerlo, infatti, nonostante il titolo banale e catastrofista (non scomparirà certo la specie umana dalla Terra nemmeno nelle ipotesi più estreme) affronta obiettivamente la materia attraverso un percorso molto interessante e chiaramente.
“Notizie da un pianeta rovente” di Mark Lynas, Longanesi editore
Questo libro racconta i viaggi dell’autore, che si è voluto informare direttamente sulle condizioni ambientali di vari luoghi del pianeta. Lynas ci presenta una situazione allarmante dovuta all’aumento delle temperature terrestri, analizzando le diverse zone della Terra tenendo conto non tanto dei dati scientifici quanto delle “sensazioni” della gente locale: dati dunque non del tutto attendibili. Non è una lettura per informarsi sull’effetto serra, invece ritengo opportuno leggerlo dopo aver assimilato almeno in maniera sufficiente l’argomento. Prima di venire a contatto con le “sensazioni” personali delle popolazioni raccolte in questo libro è necessario conoscere la questione da un punto di vista scientifico.
La parte più interessante del racconto è quella riguardante le isole del Pacifico, tra le quali Vanuatu, i cui abitanti hanno progettato di “evacuare” dall’isola in maniera graduale a causa dell’innalzamento costante del livello dei mari. Le previsioni a lungo termine effettuate dall’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change, organismo incaricato dall’ONU di monitorare il clima terrestre), fanno presumere un aumento del livello mondiale dei mari di circa 20-30 cm che potrebbero rendere invivibili vaste zone costiere. Un altro tema preso in considerazione è lo scioglimento dei ghiacciai, un fenomeno abbastanza veloce e di forte entità: basti pensare che le nostre Alpi negli ultimi anni hanno perso circa il 40% dei loro ghiacciai, o il Kilimanjaro che ne ha persi per oltre il 60%!
“Stato di paura” di Michael Crichton, Garzanti editore
È un romanzo di fantasia che narra di eco-terroristi pronti a tutto per far capire con la forza la pericolosità dell’inquinamento. L’eco di fondo, spiegata nell’epilogo, è la pericolosità nell’associare scienza e politica, quindi si scontra con le idee ambientaliste (come si evince dalle note a piè di pagina del libro, negando l’effetto serra attraverso dati scientifici). L’autore afferma che ancora i dati a disposizione non sono sufficienti per richiedere un intervento immediato sulle emissioni di gas serra. Un libro, dunque, in controtendenza e antiambientalista ma che ha il pregio di far riflettere, di non far accontentare il lettore della mediocrità della propria conoscenza sull’effetto serra e quindi di stimolare il lettore alla ricerca di maggiori informazioni per capire fino in fondo la teoria del riscaldamento globale. Questo libro apre gli occhi sul fatto che a volte chi cerca di convincere gli altri, anche in buona fede, può arrotondare eccessivamente in eccesso i dati scientifici (ad esempio, una nota associazione ambientalista internazionale afferma sul proprio sito internet che entro il 2100 il livello dei mari si alzerà di 80cm, invece la media è di 20-30 cm e la variazione è compresa tra 9 e 88 cm, come dire tantissimo o quasi per niente).